Riccio, chi sei?

… un animaletto inconfondibile!

Grazie alle migliaia di aculei che partendo dalla fronte ricoprono dorso e fianchi, il riccio è un animale davvero inconfondibile!
Questo mammifero di piccole dimensioni non supera i 30 centimetri di lunghezza e il suo peso è di circa 1.5-2 chili. Come tutti gli insettivori presenta un muso appuntito, la sua vista è scarsa e il suo fabbisogno energetico è elevato.
La sua aspettativa di vita è attorno ai 5 anni, anche se purtroppo molti ricci non arrivano a questa età siccome vittime del traffico stradale.

Curioso per natura.

Minacciato e protetto

Il riccio è una specie protetta secondo la Legge cantonale sulla Protezione della Natura.
È considerato come potenzialmente minacciato secondo la Lista Rossa svizzera.

La sua protezione in Ticino è ritenuta prioritaria secondo la Strategia cantonale per lo studio e la conservazione dei mammiferi.

Routine quotidiana

Il riccio è un animale notturno, trascorre le ore diurne rifugiato in un luogo sicuro mentre all’imbrunire si avventura alla ricerca delle sue prede preferite: coleotteri, lumache, bruchi e lombrichi fanno parte del suo menù! In ambiente urbano non disdegna nemmeno cibo per gatti, di cui va ghiotto soprattutto quando le prede naturali sono scarse. In ogni caso, i ricci non bevono mai latte vaccino!

Per costruire il suo nido necessita di un luogo riparato, ad esempio ai piedi di una siepe, dove poter ammucchiare rami e foglie. I nidi diurni vengono utilizzati per qualche notte e poi subito abbandonati, per questo motivo sono meno elaborati. Richiedono invece molta più cura i nidi dove verranno partoriti i piccoli e i nidi utilizzati per trascorrere il letargo: per renderli più accoglienti e comodi, questi rifugi vengono riempiti con materiale morbido e caldo. 

Nido diurno costruito sotto una cassetta rialzata

Nido diurno costruito tra le fragole nell’orto

Piccolo, ma un gran viaggiatore…

Nonostante la sua piccola taglia, ogni notte può percorrere fino a 1.5 km alla ricerca di cibo. Durante il periodo degli accoppiamenti i maschi possono percorrere addirittura 5 km in cerca di una femmina! Questo gran girovagare li rende però più vulnerabili al traffico stradale: in ambiente urbano le femmine attraversano mediamente 6 strade a notte, i maschi addirittura 12!

Riccio, ma dove vivi?

Per stare bene il riccio ha bisogno di un mosaico di ambienti. Naturalmente necessita di aree aperte dove poter cercare cibo (ad esempio giardini incolti, prati umidi o margini boschivi) ma siccome non ama dare troppo nell’occhio, quando si sposta preferisce camminare lungo siepi o muretti. 

L’habitat ideale è quindi costituito da spazi aperti arricchiti dalla presenza di strutture che possano offrire riparo e nascondiglio.

È una specie che si adatta bene anche al contesto urbano: qui può raggiungere densità di popolazioni addirittura 2 o 3 volte più elevate che in campagna, naturalmente a condizione che vi sia una buona disponibilità di prede, di rifugi e soprattutto una buona interconnessione tra i vari ambienti e senza troppo traffico.

Siepi

Giardini naturali (foto: P. Ricceri)

Giardini in zone urbane

Tra materiali depositati

Le 4 stagioni del riccio

In inverno, quando il cibo scarseggia, i ricci vanno in letargo. Con il rialzo delle temperature in primavera i ricci si svegliano con una gran fame: durante i mesi invernali possono perdere fino a 1/3 del loro peso! Conducono una vita solitaria e cercano un partner solamente durante il periodo riproduttivo, che è compreso tra aprile ed agosto.

Subito dopo l’accoppiamento i maschi tornano ad essere solitari mentre le femmine si apprestano a costruire un nido caldo e accogliente. Dopo 35 giorni di gestazione la mamma mette al mondo tra i 3 e i 7 piccoli. Nascono ciechi e sordi ma dopo solo un mese di vita i giovani cominciano già ad essere indipendenti. I ricci trascorrono l’estate a fare grandi scorpacciate per arrivare all’autunno con tante riserve di grasso, solo così avranno la possibilità di superare indenni i mesi più freddi. In novembre preparano un nido più accogliente, resistente alle intemperie e impermeabile, dove poter sprofondare in un lungo sonno fino alla primavera successiva.

A causa degli inverni sempre più caldi il periodo trascorso in letargo si accorcia sempre più, inoltre giornate invernali particolarmente calde possono causare il risveglio dei ricci. Questo li mette in difficoltà siccome la disponibilità di prede in questo periodo è ridotta.

Predatori naturali e “nemici antropici”

Grazie alla sua corazza, il riccio sa difendersi bene da molti predatori. Gli unici predatori naturali dei ricci adulti sono gufo e il tasso, che hanno artigli abbastanza lunghi per poter oltrepassare la barriera di aculei.

Purtroppo però la vita dei ricci è minacciata da numerosi “nemici antropici”: strade e traffico, tosaerba, recinzioni e piscine sono solo alcune delle trappole potenzialmente fatali per i ricci.

Foto: T. Maddalena

Foto: M. Zanini